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January 11, 2024

Il pH in terra: è davvero necessario controllarlo?

Ph pianta di cannabis

Chiariamo che ogni elemento nutritivo viene assorbito in fasi e a valori diversi di pH, il magnesio e il calcio per esempio entrano solo sopra il pH6.

l ph è un valore di equilibrio tra ioni H+ e H- quindi se mettiamo il limone (un acido debole) dentro una soluzione di carbonato di calcio (ph 10), il carbonato di calcio è talmente basico e forte che neutralizzerà l’acido del limone in poche ore. Risultato: E’ come se non lo hai messo!

La terra è una spugna di batteri e vita microbica che vive proprio a quel ph 6.5-7, l’uso di acidi umici e fulvici contenuti per esempio nell’humus di lombrico che è buona prassi aggiungere, ha diverse funzionalità tra cui aiuta a mantenere stabili i valori del ph. Ma non solo, anche la leonardite contiene acidi umici e fulvici.

In sintesi, Il ph ideale nella cannabis, se coltivata in terra è di 6.4

Come regolare il ph del terriccio? #

Per regolare il pH del terreno possiamo intervenire con diversi prodotti, molti dei quali di derivazione naturale. Se il valore del pH del terreno sarà troppo alto è possibile utilizzare un prodotto che abbassa questo valore, è preferibile procedere con prodotti naturali che, anche se più lenti, riusciranno a mantenere il pH con maggior costanza nel tempo.

L’utilizzo di acidi da aggiungere al terreno, come acido citrico, aceto o simili, non è molto conveniente, non solo in termini economici ma in termini di durata dell’effetto degli acidi stessi, che in questo caso hanno una persistenza di poche ore, 2-3 al massimo essendo acidi deboli. Oltretutto se aggiungeremo del carbonato di calcio, avremo un effetto contrario se prima non avremo valutato il pH dell’acqua di irrigazione.

È consigliabile utilizzare carbonato di calcio con dell’acido nitrico o acido fosforico, che essendo acidi dal pH alto, hanno un fattore di intervento più duraturo, adatto alla velocità di assorbimento della pianta.

Preparare l’acqua da irrigazione ed equilibrare il pH #

Questo procedimento deve essere svolto con le dovute attenzioni: verificare il pH dell’acqua utilizzata con un ph meter e attendere lo sviluppo degli acidi nel liquido (almeno 10-15 minuti) e poi distribuirlo sul terreno.

Un buon mix di acqua dai buoni valori minerali sono: gli scarichi dei condizionatori d’aria, l’acqua degli umidificatori - mescolata a quella del rubinetto (sfortunatamente di diverso pH a seconda dei territori e dalle aziende idriche), intervenendo con una dose di acido fosforico che sarà stato prima miscelato e poi fatto “riposare” per 20 minuti al massimo e irrigando con il prodotto ottenuto, sempre a temperatura ambiente. Il valore del pH dell’acqua aumenta molto se la si lascia ferma, per questo motivo e buona norma aspettare prima di rimisurare il pH e annaffiare.

Il vero pH da tenere in considerazione #

Il pH di riferimento deve essere quello della linfa che si produrrà all’interno della pianta. La linfa è un mix di elementi che dalle radici viaggiano nella pianta(15mt/orari) attraverso i vasi conduttori xilematici e nelle venature delle foglie fino ad arrivare ad ogni cellula.

Il corretto bilanciamento dei minerali che affluiranno nella pianta, ammonio, aminoacidi, ormoni… dovranno essere un perfetto equilibrio tra anioni e cationi da cui il valore del 6.5-7pH. Questi valori interni della pianta non sono gli stessi misurati dal pH del terreno.

E’ davvero importante misurare il ph? #

Il terreno è un macro-universo con molteplici elementi e viventi in continua attività e mutazione. La composizione della vita microbica nel terreno può variare a seconda del livello di acidi presenti e può essere certamente variata con un nostro intervento preciso e costante.

L’utilizzo di humus dei lombrichi, o della leonardite potrà portare ad una reale stabilizzazione del pH di coltivazione, specialmente in terreno outdoor.

Consigliamo, specialmente agli home growers di investire in prodotti come Micorrize, Rizobatteri, Microorganismi effettivi M1 e compost T da aggiungere ad un humus adatto, di alta qualità e nell’insieme tutto dovrà avere il pH utile della pianta.

Insistiamo a consigliare l’impiego dei migliori elementi nutritivi nel terreno, in modo che ci sia un vero e persistente equilibrio che potrà favorire la perfetta crescita di una pianta di alta qualità. Le Micorrize liberano il fosforo e lo fanno assorbire perfettamente alla pianta, mantiene bianche le radici favorendone la buona trazione della linfa.

È importante non avere solo il pH come riferimento principale

Tutto il ciclo vitale della coltivazione è importante, bisogna mantenere un giusto rapporto degli elementi che sono nel nostro terreno e nelle nostre piante. E’ da evitare ogni minima sollecitazione al terreno.

Un giusto equilibrio da mantenere nel tempo grazie alla creazione di un buon terreno

Non è una giusta filosofia pensare di poter controllare il pH solo con l’immissione di prodotti chimici, questo sistema è solo a favore dei commercianti e fanno confondere i coltivatori domestici (home growers). In sostanza, troppi movimenti di minerali e acidi possono solo danneggiare la coltivazione, che in realtà ha bisogno, al massimo, di 4 cicli di fertilizzanti per ottenere prodotti di alta qualità.

Praticamente stiamo parlando di coltivazione biologica. L’obbiettivo è quello di ottenere migliori piante alla giusta velocità di crescita. Se dovessimo parlare di coltivazione intensiva, allora le cose cambierebbero e dovremmo affrontarle in tutt’altro modo, in un testo dedicato.

I macro nutrienti #

Parliamo di macro-nutrienti come azoto, fosforo e potassio ma anche di micronutrienti calcio, magnesio, ferro, rame… Proprio come un corpo umano che, in buona salute, deve mantenere i giusti apporti alimentari per essere in forma e ricco di energia. Come spiegato sopra, le nostre piantine hanno necessita di questi nutrienti, attraverso l’acqua e lo possono fare in maniera ottimale e senza danni, solo se il pH viene gestito correttamente, cioè quello richiesto dalla pianta.

La natura per la natura #

Esiste un’alternativa, prevalentemente biologica, all’uso dei fertilizzanti chimici, con l’impiego di fertilizzanti organici, che favoriscono uno sviluppo della vita microbica nel substrato del terreno.

I compost, vermi-compost, tè di compost e la farina di ossa creano un ambiente più adatto alla vita di batteri e funghi benefici preposti a mantenere al meglio il terreno, e riducono la necessità di impiego di prodotti chimici per regolare il pH.

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