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September 28, 2022

Fumare cannabis in gravidanza: si può?

I benefici dell’assunzione di cannabis sono stati ampiamente discussi negli ultimi decenni, a tal punto che la sostanza cannabinoide priva di principi psicoattivi, il CBD, è stato utilizzato dalle industrie farmaceutiche per produrre farmaci e integratori.
Ma in situazioni diverse dal solito, come ad esempio durante una gravidanza, è ugualmente consigliato fumare marijuana? O il suo uso dovrebbe essere ridotto? Questo articolo si occuperà proprio di dare una risposta a questo quesito, riportando pareri e dati scientifici.

Il consiglio dei medici #

Per quanto riguarda la cannabis in cui la percentuale di THC supera quella soglia che contraddistingue la marijuana a scopo ricreativo da quella “medica” (0,6%), la sua assunzione è vivamente sconsigliata alle future madri, poiché potrebbe pregiudicare la salute di donna e feto.

Possibili complicanze #

Il tetraidrocannabinolo, principio attivo che provoca il cosiddetto sballo può infatti attraversare la barriera della placenta e avere conseguenze sul suo flusso sanguigno, da un minimo del 10 fino a un massimo del 30 per cento, percentuali davvero rilevanti e pericolose. In aggiunta, l’eccessiva stimolazione provocata dal THC, potrebbe influire in maniera negativa sullo sviluppo del sistema nervoso, arrivando a provocare eventuali ritardi mentali o problemi all’intelletto, oppure una nascita eccessivamente prematura.

D’altro canto, come tutti ben sanno esiste una versione light e legale della marijuana, che contiene solo cannabidiolo (CBD), e al massimo una percentuale di THC al di sotto di quella specificata nelle precedenti righe.
I rischi derivanti dall’assunzione di questa varietà di cannabis sono ovviamente di molto inferiori, ma ciononostante non ci sono abbastanza studi che possano comprovare l’assenza di rischi concreti in una situazione delicata come quella della gravidanza, ed è per questo motivo che i medici sconsigliano questa pratica, che però nessuno impedisce di iniziare (o riprendere) dopo il periodo dell’allattamento.

Inoltre, come fumare il “semplice” tabacco, assumere marijuana può essere causa di un innalzamento dei livelli del gas monossido di carbonio nel sangue, avendo effetti negativi sulla crescita del bambino.

Benefici riportati #

Molte donne hanno raccontato di aver provato degli effetti benefici dopo aver fumato cannabis, come ad esempio l’alleviamento delle nausee mattutine, o i dolori associati ad uno stato interessante e, forse un’ovvietà, la perdita di appetito. Di tutto ciò, però, non esiste alcuna evidenza scientifica, se non le dichiarazioni della dottoressa Stacey Kerr, consulente per le nascite del Nord California, che riportavano l’assenza di complicazioni durante la gravidanza in seguito all’assunzione di cannabis per ridurre stress o nausea.

Qual è quindi la conclusione? #

Il consiglio è quindi quello di agire con cautela e, soprattutto, di affidarsi al proprio medico per essere sicuri di ricevere le indicazioni giuste per quanto concerne la propria situazione, che può essere ovviamente diversa per ognuna delle future mamme. Generalmente, se permessa dal proprio ginecologo, l’assunzione della cannabis viene prescritta tramite vaporizzazione (così da evitare il tabacco e la conseguente combustione) o ancora meglio per via orale, con olio di CBD, resine o capsule, poiché si riduce al minimo la possibilità che le sostanze penetrino attraverso la placenta.

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