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January 11, 2024

Temperatura e umidità ideali nelle fasi di coltivazione

cannabis temperatura e umidità ideali

Uno dei temi più importanti quando si decide di coltivare la canapa è quello che riguarda la temperatura e l’umidità, e capire quale sia l’ideale per una crescita sana.

Fondamentale è per i coltivatori una temperatura ideale per attivarne la crescita ed attuare la fotosintesi.

Innanzitutto, una premessa è doverosa: ci sono diversi stadi nella crescita di un vegetale e per ognuno di essi la pianta avrà bisogno di condizioni diverse. Si parla infatti di fase di germinazione, vegetativa e fioritura.

Questo vuol dire che mentre la pianta cresce, avrete bisogno di abbassare e alzare la temperatura a seconda della fase in cui essa si trova.

La seconda costante da tenere sotto controllo per coltivare la cannabis è l’umidità: anche il suo livello ideale varia in base alla fase del ciclo in cui si trova la pianta.

I parametri ideali nelle vari fasi della coltivazione #

I seguenti sono i parametri di umidita e temperatura da da rispettare durante la coltivazione di cannabis. I valori della temperatura cambiano in base alla fase di coltivazione se di notte o giorno.

Germinazione

  • Durante la germinazione è necessario mantenere un livello di umidità elevato affinchè i semi possano germinare e sviluppare i cotiledoni correttamente. E’ sempre importante però non esagerare con l’acqua e umidità infatti il seme non deve rimanere zuppo d’acqua, altrimenti potrebbe marcire velocemente.

  • giorno: 24°C
    notte: 22°C

    umidita: 90%

Vegetativa

  • Nella fase vegetativa, la pianta si svilupperà al massimo del suo vigore e grandezza. In questa fase la temperatura deve essere compresa tra 26-28°C durante il giorno, mentre di notte è possibile scendere fino a un massimo di 24°C. L’umidità invece va abbassata fino a rimanere costante sui 60-65%
  • giorno: 26-28°C
    notte: 24°C
    umi: 60-65%

Prima fioritura

  • Durante la prima fase della fioritura, i piccoli buds cominceranno a svilupparsi e la pianta comincerà a produrre l’infiorescenza. In questa fase abbassiamo leggermente la temperatura in modo tale da favorire lo sviluppo dei terpeni.
  • giorno: 26°C
    notte: 22-24°C
    umi: 55-60%

Seconda Fioritura

  • Finalmente durante la seconda fioritura aumenta la produzione di terpeni e i il grado di maturazione di questi si avvicina sempre di più. Per far sviluppare i terpeni è necessario abbassare la temperatura fino a circa 18-20°C. In questo modo la pianta percepisce uno stress da temperatura più bassa ed aumenta la produzione di terpeni per difendersi.
  • Nelle ultime due settimane di fioritura, bisogna abbassare la temperatura e l’umidità. Ricordiamo che il clima è super importante. La pianta gode a stare a 30 gradi ma i terpeni no. Abbassare le temperature infatti aumenta la produzioni di terpeni ed evita che questi vengono danneggiati dall’eccessivo caldo. Per fare un erba di qualità indoor serve equilibrio, non tanto di uno e poco di altro.
  • giorno: 20-22°C
    notte: 18-20°C
    umi: 45-50%

Essicamento

  • Una volta che abbiamo tagliato le cime, è ora della fase di essicamento. Questo passaggio è fondamentale per far si che esca un risultato perfetto, della giusta morbidezza, senza che si rovini il sapore. Durante l’essicazione bisogna tenere le cime di cannabis al buio e mantenere una temperatura attorno ai 16-18 °C con umidità al 55-60 %
  • Attenzione⚠️: Sottovalutare la fase di essicazione o farla superficialmente potrà danneggiare permanentemente il prodotto finale.
  • notte: 16-18°C
    umi: 55-60%

Temperatura troppo calda #

Le temperature elevate in genere sono meno preoccupanti rispetto alle basse temperature. La pianta di cannabis raramente muore per un eccesso di calore. Ad ogni modo, le temperature oltre i 30°C spingono la pianta a crescere più lentamente, poiché gli enzimi responsabili della fotosintesi non riescono a funzionare perfettamente.

Crescita di parassiti e malattie

  • Oltre a rallentare la crescita, il calore eccessivo può attirare parassiti e malattie. Ad esempio, gli acari rossi e l’oidio si sviluppano facilmente in condizioni di calore elevato.
    Il caldo secca l’ambiente che necessita più acqua
  • Il caldo fa anche evaporare l’acqua nel terriccio delle piante molto più velocemente. Dovrete dunque irrigare le piante più spesso, ma le radici potrebbero anche avere difficoltà ad assorbire le sostanze nutritive nel terreno. Ciò può provocare la cosiddetta bruciatura da nutrienti, che provoca danni a radici e fogliame della pianta.
    Sviluppo di muffe nelle cime
  • Inoltre, tenete presente che le temperature elevate, unite ad umidità eccessiva, potrebbero causare alle piante un gran numero di problemi aggiuntivi. Gli esemplari coltivati in ambienti caldi e umidi, senza un adeguato ricircolo dell’aria, possono sviluppare muffa (come oidio) o marciume nelle cime. Ciò costituisce un fattore di stress per la pianta, oltre a distruggere i preziosi fiori coltivati con fatica per tutta la stagione.

Temperatura troppo fredda #

Le basse temperature possono essere nocive per la cannabis, tanto quanto quelle elevate. A differenza del caldo eccessivo, tuttavia, le temperature troppo basse possono provocare gravi shock, e persino la morte della pianta stessa.

In linea di massima, i coltivatori di cannabis dovrebbero evitare di esporre le piante a temperature inferiori a 15°C. A queste temperature, le piante hanno molta difficoltà a sopravvivere, e potrebbero morire.

Blocco fotosintesi e sviluppo

  • Ricordate che un clima molto freddo può ridurre drasticamente l’attività di fotosintesi delle piante, proprio come il calore eccessivo. Gli enzimi responsabili dei processi dipendenti dalla luce sono meno attivi a basse temperature. Ciò significa che la pianta crescerà molto più lentamente.
    Sviluppo di muffe nelle cime
  • Anche le basse temperature possono anche creare un ambiente ideale per lo sviluppo della muffa. Alcuni tipi di funghi preferiscono i luoghi freddi e umidi, e potrebbero attaccare le radici delle piante, le foglie, o le cime se le temperature scendono al di sotto di una soglia accettabile.
    Sfumature violacee sulle cime
  • Ancora una volta, tenete presente che molte varietà di cannabis preferiscono temperature leggermente più fresche di notte (circa 18°C). Certe piante possono sviluppare splendide sfumature violacee o blu a basse temperature, offrendo cime dall’aspetto invitante al momento del raccolto.
  • Tuttavia, la capacità di sviluppare colorazioni viola o blu dipende dal patrimonio genetico della pianta, e in generale è presente soprattutto nei ceppi indica originari di regioni montuose.

Controllare la temperatura dell’acqua per annaffiare #

Va inoltre detto che non solo l’ambiente in cui la pianta è immersa va controllato, bensì anche l’acqua di cui è nutrita. Come tutti sappiamo le piante hanno infatti bisogno di acqua per vivere, ciò che non tutti sanno però è che una temperatura dell’acqua troppo bassa può diminuire le capacità della pianta di assorbire i nutrienti. La pianta ha bisogna di acqua a temperatura ambiente, in modo che questa possa assorbire facilmente i nutrienti di cui ha bisogno.

Regolare temperatura e umidità #

Una volta che avete capito l’importanza di queste due metriche e individuato il vostro problema, è importante riportarli a valori adeguati. E’ importante capire che la temperatura è legata alla umidità, perciò avere una temperatura troppo elevato può influire l’umidità (abbassandola) e viceversa.

Regolare la temperatura

  • E’ consigliato utilizzare un condizionatore per raffreddare l’ambiente o una stufetta per riscaldarlo, aiutati da un termostato digitale per tenere sotto controllo i gradi centigradi: InkBird è un’ottima scelta, poiché regolerà in automatico la temperatura per rispettare quella da voi desiderata.
  • Per limitare il caldo eccessivo consigliamo utilizzare delle luci a led e, per non superare la soglia di calore ottimale, spegnerle per mezz’ora ogni 4/6 ore (a seconda dell’indicazione del termostato).
  • In secondo luogo bisogna accendere e spegnere l’estrattore sempre con un timer e trovare il giusto “timing” (equilibrio), in base all’obiettivo desiderato.

Regolare l’umidità

  • Per quanto riguarda il discorso dell’umidità, lo strumento adatto per monitorare questo parametro è chiamato igrostato, un apparecchio che si occupa di regolare automaticamente il grado di umidità dell’ambiente circostante accendendo e spengendo l’umidificatore (e il suo “antagonista”, il deumidificatore). Anche in questo caso, un marchio consigliato è Inkbird.
  • Per trovare il giusto equilibrio di umidità ideale potresti, anche in questo caso, usare un timer da 5 euro, e accendere/spegnere l’umidificatore o il deumidificatore, a seconda delle tue esigenze.
  • Un’altra soluzione che potrebbe aiutare è usare un semplice ventilatore: esso, infatti, secca l’aria circostante diminuendo il livello di umidità.

Cosa fare se non riesci a mantenere la temperatura e l’umidità ideali ? #

La tabella VPD (che puoi scaricare qui), serve a controllare l’umidità giusta in base alla temperatura corrente nelle varie fasi (fase della germinazione, fase vegetativa, fase della fioritura)

Devono combaciare la temperatura e l’umidità altrimenti la pianta traspira male e se la temperatura è troppo fredda la fotosintesi si blocca.

Le temperature giuste te le indica la tabella VPD. Bisogna settare temperatura e umidità insieme, in base alla fase della coltivazione.

Controlla la tabella e pian piano la segui nelle varie fasi.

tabella vpd

Per essere più precisi bisognerebbe misurare, con un misuratore a infrarossi, la temperatura nella foglia e nell’ambiente circostante, per poi sottrarre la temperatura dell’ambiente alla temperatura della foglia e scegliere la giusta tabella dal pdf in base a questo valore.

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